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La mostra Il cromatismo del raku in forme metafisiche di Franco Boaretto permette così di scandagliare il concetto di imprevedibilità in relazione alla possibilità di forgiare inediti ritmi, vivide armonie e manifestazioni di opere d’arte, oltre a scoprire l’eleganza tecnica della ceramica giapponese e il casuale nesso con lo spazio in grado di tessere connessioni simboliche, numeriche, allegoriche, all’interno di uno straordinario locus amoenus.
Chiara medolago, 2023
Scegliendo la via della stilizzazione, Boaretto ha raggiunto un traguardo prezioso: è riuscito a raccontare le sue fascinose creature attraverso l’armonia delle forme, la sinuosità delle linee, con una descrizione che da analitica si fa sintetica ed essenziale.
Simona Bartolena, “IL VOLTO DEL CORPO” , 2013
Attraverso lo svuotamento della materia, l’artista vuole lasciarla respirare e renderla ancora più leggera ed evanescente. Scopre dei pertugi nei corpi, nei volti, nei busti, attraverso i quali la luce filtra nell’anima dell’oggetto estetico per riempirlo di un respiro cosmico, di un’anima universale
NATale Oggioni, “Di Terra di Fuoco”, 2014
Alla policromia delle precedenti sculture in terracotta si sostituiscono i suggestivi effetti cromatici del raku, perfetti per il linguaggio figurativo dell’artista, tra simbolismo, sperimentazione e classicità.
Simona Bartolena, “IL VOLTO DEL CORPO” , 2010
Emergono per la loro bellezza e il loro più intimo significato, le incantevoli figure di donne, spesso appena abbozzate dall’artista, donne a volte serene e a volte dall’aspetto drammatico, sempre tuttavia autentici e dinamici simboli di amore per la vita.
SILVANO VALENTINI, 2007
Le sculture di Boaretto possiedono la ricca semplicità della terra, la lucentezza e la trasparenza dell’aria, il brio e la freschezza dell’acqua in contrasto con il calore e la forza del fuoco, contrasto non drammatico, ma straordinario.
silvia salomoni, 2007
Franco Boaretto 